giovedì 9 agosto 2012

PIEGATRICE MANUALE PER PLEXIGLASS

Di seguito darò qualche idea su come si può costruire una semplice piegatrice manuale per piegare pannelli in plexiglass e altre materie plastiche termodeformabili.

E' solo uno dei tanti modi in cui si potrebbe costruire, sicuramente si potrebbe migliorare e sono aperto a critiche o consigli in merito.
Raccomando chiunque si cimentasse nella costruzione di qualcosa di simile, di porre la massima attenzione alla realizzazione delle parti elettriche in quanto la resistenza usata è alimentatra con 220 volt, quindi potenzialmente molto pericolosa. Occorre curare con la massima attenzione gli isolamenti e comunque la carcassa della piegatrice deve essere collegata alla messa a terra, per ogni eventualità di rottura della resistenza.

In realtà più che di una piegatrice si dovrebbe parlare di un riscaldatore localizzato, infati il principio che permette di piegare il plexiglass in modo netto è quello di riscaldarlo in modo localizzato lungo una linea e poi piegarlo manualmente (in questo caso) della misura voluta. In pratica una resistenza elettrica è contenuta in un profilato di alluminio che ne scherma la radiazione terrmica ed eccezione di una fessura; appoggiando il pezzo da piegare su questa fessura e facendo scaldare la resistenza per un tempo adeguato si causa un riscaldamento della striscia esposta suficiente a renderlo morbido e piegabile a piacere. Successivamente basta mantenere il pezzo nella posizione voluta per il tempo sufficente a farlo raffreddare e manterrà la piega in modo definitivo.

La "carcassa" è una sezione di canalina in alluminio di sezione circa 10x12 cm. E' in alluminio perchè in plastica non resisterebbe al calore che comunque in parte si trasferisce alla superfice esterna.

La resistenza è del tipo a filo spirale in tubo di quarzo. Questo tipo di resistenza è  economico ma sopratttto si riscalda rapidamente.
La resistenza è sospesa in una sezione di tubo quadrato (di 4x4 cm) nel quale è presente una apertura longitudinale uguale ad un'altra fessura uguale sul coperchio della canalina.
il tubo portaresistenza è accoppiato al coperchio della canalina in modo che le aperture siano allineate ma tra i due c'è una strato di isolante termico che in questo caso è una specie di "feltro" in fibroceramica   (reperibile nei negozi di edilizia) anche questo con una apertura identica (circa 1cm di larghezza, lunga quanto la resistenza, nel mio caso 45cm). Per tenere il tubo di quarzo in posizione ho usato la stesso feltro in fibroceramica tagliando un quadrato con un foro centrale delle opportune dimensioni.

I collegamenti elettrici alla resistenza sono fatti su degli isolatori che tengono in posizione la resistenza senza fare contatto con la canalina in alluminio.


Tutto lo spazio libero rimasto tra la il tubo quadrato e il corpo della canalina è riempito in "cotone" di fibroceramica, questo trattiene gran perte del calore ed evita che la carcassa diventi mai eccessivamente e pericolosamente calda.

La parte elettrica di controllo è data da un semplice temporizzatore tipo: "luce scale" e da un pulsante per far partire il timer. Facendo delle prove si può trovare il tempo giusto per i diversi spessori che si vogliono piegare.

Per esempio questo ritaglio di plexiglass è spesso 5 mm, la resistenza deve funzionare per circa 60 secondi dopo di chè si può facilmente piegare il pezzo.

Si può vedere come la resistenza lasciata funzionare a lungo diventi incandescente, ma in genere non è necessario arrivare a tale riscaldamento perchè il plexiglass si rovinerebbe in superficie.

Alcuni esempi di utilizzo della piegatrice:

espositore

porta targhette